La pasta e i suoi segreti

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Spesso demonizzata per il suo contenuto in carboidrati e chilocalorie, la pasta tende ad essere eliminata nei pasti serali.

Un recente studio pubblicato sul The Lancet Public Health svela a tutti gli amanti della pasta un’ottima notizia. Un piatto di pasta della giusta quantità, se mangiato a cena, non fa ingrassare, bensì potrebbe apportare beneficio alla nostra salute.

Infatti, grazie all’elevato contenuto di vitamina B e triptofano, aiuta a combattere stress e insonnia, migliorando la qualità del sonno. Come? Il consumo di pasta, promuove la sintesi di inulina, ormone che a sua volta facilita l’assorbimento di triptofano, precursore di serotonina (ormone del buon umore) e melatonina (regolatore del sonno).

È fondamentale ricordare di non eccedere nella porzione, cosi come è bene preferire pasta integrale, di grano saraceno o farro o ancora di legumi perché dal ridotto indice glicemico e maggior contenuto in vitamine del gruppo B; e se proprio non si riesce a fare a meno della pasta di semola convenzionale è consigliabile preferire una cottura al dente e un formato lungo, più digeribile e saziante.

La pasta può essere considerata un alimento funzionale (influisce positivamente sull’organismo), se accompagnata da un condimento leggero a base di olio extravergine di oliva anche scaldato con aglio, pomodoro cotto, legumi, verdure o pesce magro e abbinata ad un doppio contorno di verdure crude e cotte che rallentano l’assorbimento dei carboidrati e mantengono stabile il carico glicemico del pasto.

Tra donne si esordisce spesso “no grazie, non posso mangiare la pasta a cena”.

Esaminiamo allora, quali sono le donne per cui è preferibile la riduzione dei carboidrati nel pasto serale?

Distinguiamo donna ginoide chiamata anche “donna a pera” e donna androide cosiddetta “donna a mela”.

La donna androide ha gambe magre e giro vita prominente, la distribuzione del grasso è determinata dalla prevalenza di testosterone (ormone maschile) che comporta aumento di cortisolo, sintesi di insulina e iperglicemia. La donna androide tende maggiormente a sviluppare ipertensione e diabete. Per contrastare l’azione dell’insulina è consigliabile una leggera colazione con cereali integrali a basso indice glicemico, un pranzo a base di proteine e una cena in cui non far mancare carboidrati integrali, anche in fase di dimagrimento, che vadano a prevenire attacchi di fame notturna.

Al contrario, la donna ginoide accumula tessuto adiposo su cosce, glutei e fianchi, ma ha una vita sottile. La donna ginoide accumula grasso nella parte inferiore del corpo per azione degli estrogeni. Soffre spesso di ritenzione idrica e problemi circolatori. In questi soggetti è sconsigliata la pasta a cena e favorito il consumo di proteine e grassi omega-3.

E nelle donne in dolce attesa? I carboidrati sono essenziali nella dieta delle future mamme, poiché ottima riserva energetica. Cionondimeno, un eccesso può essere associato a più alto rischio di diabete gestazionale. Durante la gravidanza si raccomanda una cena leggera costituita da alimenti poco grassi e digeribili. Il consumo della pasta è consigliato salvo condizioni di sovrappeso, insulino-resistenza o diabete. È invece consigliato in caso di reflusso e gastrite, insonnia e sottopeso. Fondamentale sarà associare il piatto di pasta alla giusta quantità di fibre, grassi e proteine così da modulare l’assorbimento degli zuccheri.

Ricordiamo che la pasta è l’alternativa ottimale per il pasto serale dei soggetti che praticano sport soprattutto nell’orario pomeridiano/serale. Il consumo di pasta a cena fa si che l’atleta possa reintegrare scorte di glicogeno e indurre rilassamento.

La pasta è un carboidrato definito “complesso”, perché l’assorbimento dei suoi zuccheri è più lento rispetto a quello di dolci o frutta (carboidrati semplici). Con il condimento giusto, permette di mantenere stabili i livelli di insulina notturna. Proprio per questo a fine giornata, salvo controindicazione del medico è bene poter considerare l’alternativa di un gustoso piatto di spaghetti.